Quando i romanzi gialli diventano serie tv

Un fenomeno di grande portata ha coinvolto la letteratura e la tv degli ultimi anni. Si tratta dei numerosi adattamenti che la televisione ha tratto dai romanzi gialli scritti da autori del nostro paese. La genesi dello sceneggiato giallo letterario può risalire ai primi casi dell’ispettore Maigret, interpretati da Gino Cervi e trasmessi sulle reti nazionali a cavallo degli Anni ’60. L’ambientazione di quegli sceneggiati era molto semplice, ma gli intrighi eccezionali dei romanzi di Simenon, con l’ispettore Maigret protagonista, bastavano a dare vita ad episodi avvincenti, seguiti da un incredibile numero di persone.

I classici del passato

Se ci avventuriamo fuori dai confini nazionali possiamo ricordare l’enorme successo che le serie tv dedicate all’ispettore Poirot, creatura di Agatha Christie, ebbero alcuni anni fa e, seppure indirettamente, il planetario successo de La Signora in Giallo, personaggio chiaramente ispirato alla figura di Miss Marple. Torniamo ora nel nostro paese, per comprendere un fenomeno che merita di essere analizzato. Fortunatamente gli ultimi decenni hanno visto i giallisti italiani realizzare opere di grande pregio, caratterizzate da importanti allacci con la situazione sociale italiana. In primis Andrea Camilleri, che con il suo Commissario Montalbano ha contribuito a far conoscere la terra di Sicilia, con le sue bellezze e le sue tante contraddizioni. Ma allo stesso tempo autori del calibro di Lucarelli hanno dato vita a personaggi ormai indimenticabili, come l’Ispettore Coliandro.

Montalbano sono!

Dai libri di Andrea Camilleri sono stati tratti sceneggiati tv dal successo inaspettato. Tutt’ora le repliche sono trasmesse e ritrasmesse e il seguito è notevolissimo! Dove deve essere ricercato il successo di queste serie? In una sceneggiatura semplice ed efficace, scritta con l’aiuto dell’autore stesso. Il CommissarioMontalbano si muove tra intrighi privati e casi sociali di portata enorme, quali la presenza della mafia, lo sbarco dei clandestini, il riciclo dei rifiuti tossici e chi più ne ha più ne metta. Lo spettatore può quindi lasciarsi entusiasmare da vicende di cui ogni giorno legge i risvolti sui quotidiani, contando su una sceneggiatura romanzata di grande effetto. Il carisma del Commissario Montalbano, la sua ironia e i suoi tratti distintivi fanno il resto…

Coliandro, l’Ispettore imbranato

Un altro personaggio che ha animato le serate degli italiani è l’Ispettore Coliandro. Nato dalla penna di Lucarelli, l’ispettore si muove in una Bologna contemporanea e incarna il ‘perfetto idiota’, il ragazzo semplice che risolve i casi rischiando ogni volta di lasciarci la pelle e che si nutre di simboli comuni quali la figura carismatica dell’Ispettore Callaghan, re dei poliziotti americani. Ma Coliandro è un uomo dai grandi principi, buono e sicuramente divertente nella sua semplicità. Queste doti lo rendono adorabile, sebbene in ogni puntata faccia tante figuracce! La regia di questa serie è stata affidata ad una coppia irriverente di registi, i Manetti Brothers, i quali hanno saputo dare un taglio veloce, avvincente e molto pulp alla serie.

La colonna sonora vincente e la presenza di un ospite ‘famoso’ in ogni serie ha contribuito al successo di questa serie, molto amata e purtroppo non più riproposta. Il legame tra letteratura gialla e tv si sta quindi consolidando nel nostro paese. Molti sono i giallisti che, oltre ai maestri Lucarelli e Camilleri, lavorano nel nostro presente, sfornando opere di grande interesse. Da Carofiglio fino al giovane Malvaldi, il quale ambienta i suoi gialli nella pineta della costa Toscana, fino ad arrivare alle opere di De Cataldo e di Sandrone Dazieri con il suo ‘Gorilla’. Confidiamo nell’adattamento prossimo dei loro lavori perché queste storie possano trovare la giusta trasposizione televisiva e appassionare tanti spettatori.