L’ironia contagiosa di Lupin III

Lupin III è un manga ideato dal mago giapponese Kazuhiko Katō, in arte Monkey Punch, nel lontano 1967 e ispirato alle avventure contenute nelle novelle di Arséne Lupin di Murice LeBlanc, molto conosciute e amate in Giappone. Da questo manga sono stati tratti diversi anime. L’Arsenio Lupin della serie è il nipote dell’Arséne Lupin originale e si presenta come un ragazzo molto magro, dallo sguardo furbo e ammiccante. La particolarità di Arsenio Lupin risiede però nella sua infinita astuzia e nella capacità di cavarsela dai guai in ogni occasione scappando con refurtive da capogiro. Un altro, fondamentale carattere di questo amatissimo personaggio è il suo essere ‘gentiluomo’, ovvero una persona che, a dispetto dell’attività criminale, sa mantenere un altissimo codice morale.

La banda di Lupin

Lupin III ha una banda molto speciale al suo fianco, con la quale porta a termine rocambolesche avventure. Si tratta di due elementi che sono entrati a fare parte dell’immaginario collettivo. Il primo di essi è Daisuke Jigen, un grandioso pistolero sempre ritratto con un mozzicone di sigaretta che gli pende dalle labbra… Jigen è taciturno e votato ai vizi, ma è decisamente il pistolero più bravo e preciso che esista sulla piazza.

Alla figura di Jigen si affianca la grande presenza di Goemon Ishikawa, sicuramente il più giapponese della serie in quanto samurai discendente di una dinastia di abilissimi samurai dediti al furto. Riflessivo, desideroso di compiere le sue tradizionali pratiche di meditazione e di concentrazione, Goemon usa una katana affilatissima, costruita con residui di meteorite. Chiedendo ispirazione alla sua katana, Goemon sa comprendere i presagi cattivi e sceglie quindi quali sono le persone delle quali ci si può fidare. Giapponese fino al midollo, Goemon veste secondo la tradizione, ascolta solo musica tradizionale e mangia solamente piatti giapponesi. Lo stile di combattimento di Goemon è tra i più difficili ma efficaci che esistano. Si tratta dello jujitsu, una tecnica che prevede l’uso della spada solamente nell’istante in cui sta iniziando il combattimento.

Fujiko, la donna del gruppo

Alla banda di Lupin III si unisce talvolta la prorompente Fujiko Mine, chiamata Margot nella seconda versione televisiva italiana. Fujiko è un’avventuriera astuta e che pensa sempre al suo tornaconto. Fujiko sa usare alla perfezione il suo fascino su Lupin, rendendolo docile con moine e tante promesse mai mantenute. Il rapporto tra Lupin e Fujiko è molto speciale, in quanto Lupin ne è follemente innamorato e farebbe di tutto per lei ma, allo stesso tempo, sa di avere a che fare con una donna molto furba e spesso interessata più ai gioielli che al suo amore. Come ogni buon poliziesco che si rispetti, anche nella serie di Lupin III c’è un ispettore di polizia. Si tratta dell’ispettore Zenigata, acerrimo rivale di Lupin, ma in fondo in fondo legato da un rapporto simbiotico con il ladro gentiluomo. Zenigata non è mai riuscito ad acciuffare Lupin, se non per alcuni effimeri istanti. Membro della Metropolitan Police di Tokio, Zenigata è un po’ goffo, molto buono d’animo e addirittura commovente nelle sue manifestazioni d’affetto. Lupin si appella a lui con nomi buffi, come Zazà, papà Zenigata o paparino, i quali rivelano il chiarissimo affetto che lega ladro e gendarme.

Lupin III non ha mai smesso di avere successo fin dalla sua pubblicazione, nel lontano 1967. Le serie di cartoni animati sono state riproposte per anni da tutte le tv mondiali e tutt’oggi vengono trasmesse da molte emittenti. Se in Giappone Lupin è un vero mito, anche nel resto del mondo la sua figura è diventata storica, grazie alle sue avventure e alla sua essenza frizzante, piacevole e sempre inaspettata.